FINANZE | CETO MEDIO: SI CHIEDONO 117 MILIONI | | Karin Valenzano Rossi, capogruppo Consiglio comunale PLR Corriere del Ticino
Decisamente in sordina e fors’anche alla chetichella, con Messaggio del 19 dicembre scorso (MMN 10475), il Municipio di Lugano – a mo’ di dono natalizio - chiede al legislativo di approvare un piano di finanziamento di opere pregresse effettuate sull’arco di 30/40 anni dal valore calcolatorio finale dei potenziali contributi da riscuotere di 117'214'400 di franchi! Ohibò, come direbbe qualcuno, “non sono mica noccioline”! Il Messaggio in questione, decisamente succinto e altrettanto decisamente criptico, prevede un enorme prelievo a carico dei cittadini proprietari di immobili di contributi di costruzione per opere di urbanizzazione e di infrastrutture, riferiti a un periodo di tempo estremamente lungo e risalenti apparentemente fino a quasi 40 anni fa. Invero le informazioni di dettaglio in merito non sono purtroppo contenute nel citato Messaggio e andranno decisamente chiarite. Insomma, per dirla in altri termini, questa operazione significa in concreto mettere le mani nelle tasche dei cittadini, chiamandoli alla cassa dopo molti anni e tra l’altro in un periodo dove le finanze cittadine segnano risultati positivi. 117 milioni e rotti di franchi di prelievo che naturalmente pesa in particolare su quella parte della popolazione, il famoso ceto medio, che è costantemente chiamato alla cassa, vuoi per le imposte, vuoi per i premi di cassa malati in costante aumento e ora anche per i contributi di costruzione pluriennali. Si tratta di una vera e propria manovra finanziaria. Di fatto numerosi cittadini, che in questo lungo lasso di tempo, sono o sono divenuti proprietari di immobili si vedranno recapitare la fattura per contributi dell’ordine di svariate migliaia di franchi per costi di cui non avevano, né potevano avere, alcuna conoscenza o consapevolezza: una vera e propria tassa occulta, a scapito come detto del solito tartassato ceto medio e contribuente. Si aprono quindi enormi interrogativi e, confido, un ampio dibattito sulla legittimità di una simile manovra e sull’opportunità di procedere per un arco temporale così prolungato, proprio in un periodo storico in cui al cittadino sono già stati chiesti sforzi finanziari supplementari. Dopo l’aumento di 10 punti del moltiplicatore cittadino (solo recentemente corretto al ribasso di 3 punticini, non senza l’ostacolo di ricorsi strumentali sulla forma), l’introduzione della tassa causale sui rifiuti e il prelievo per 30/40 anni di contributi di costruzione, quale ulteriore onere, o meglio “balzello”, dovremo aspettarci? Leggi l'articolo in formato PDF
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