Giustizia | Dove è andato il buon senso? | | Karin Valenzano Rossi, capogruppo Consiglio comunale PLR Lugano Opinione Liberale “Cum grano salis” andavano dicendo i latini per indicare la necessità di fare appello al buon senso. Ecco: il buon senso! Ma dove è andato? Il grande assente in ogni ambito! Sulla scena politica, dove la sua assenza ha determinato e contraddistingue lo scadimento del dibattito generale, ma anche nella giustizia. La burocratizzazione dilagante e la sovra normalizzazione hanno trasformato ogni tipo di procedura, in procedimenti mostruosamente complicati e mortalmente lunghi. Eppure, il nostro sistema giudiziario era originariamente pensato per essere pragmatico ed efficace, dove il cittadino, anche da solo, avrebbe potuto far capo allo Stato per vedere tutelati i propri diritti. Il risultato pratico però è ben altro: l’avvocato è praticamente necessario sempre e con l’infausto risultato di complicare ancor più la matassa. Forse per praticità, forse per mancanza di assertività o coraggio nell’affrontare chi abusa, gli stessi tribunali hanno lasciato che le procedure si trasformassero e si snaturassero, diventando quasi meri scambi epistolari. L’oralità e l’immediatezza, che permetterebbero di risolvere facilmente buona parte delle fattispecie non complicate, si sono completamente persi, tranne rare eccezioni che tipicamente dipendono dal buon senso di chi è chiamato a giudicare. Il politically correct e lo spauracchio dei ricorsi hanno inibito il coraggio di rifiutare l’utilizzo della via giudiziaria a meri fini politico-elettorali. Un esempio su tutti: Pronzini che pacificamente ammette di fare appello alla giustizia per ottenere quello che in parlamento non riesce. Ma il buon senso? Leggi il commento in formato pdf |