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MOBILITÀ E TRASPORTI

Traffico: nessuna ideologia

La velocità a Lugano, che patisce a causa del traffico, con circa 260.000 veicoli che si spostano giornalmente in città, di cui solo circa 60.000 riconducibili al traffico interno locale, è un vero dilemma. Le statistiche ci dicono che Lugano è tra le 100 città al mondo più trafficate e tra le più rumorose in Svizzera.

 

Tristemente sappiamo che all'orizzonte, Tram-treno a parte, non sono previste o pianificate opere infrastrutturali migliorative della situazione.

 

I dati di previsione non lasciano nemmeno intravedere una possibile riduzione reale del carico di traffico; anzi, i trend degli ultimi anni lasciano presagire un continuo aumento. Le FFS hanno recentemente dichiarato, non senza una certa arroganza, che non hanno intenzione di pensare a un prolungamento a sud di Alptransit, perché dal loro punto di vista (aziendale ed economico, sic!) non ce ne sarebbe bisogno. Il previsto PoLuMe, fatto salvo forse uno sfogo iniziale sul Pian Scairolo, potrebbe domani determinare un carico di traffico ancora maggiore anche per la città.

 

Oltre al sequestro negli ingorghi, che ci priva della libertà di spostarci, gli effetti negativi sono in particolare legati alla sicurezza e al crescente rumore.

 

Oltre Gottardo va di gran moda «tempo 30 km/h»; sembra un mantra, che però in modo generalizzato e indiscriminato ha solo il sapore di una scelta restrittiva e punitiva di natura ideologica.

 

L'approccio scelto dalla Città di Lugano è da sempre moderato e concreto. Nessun impianto ideologico, ma soluzioni mirate. Due messaggi sono attualmente al vaglio del Consiglio comunale: uno per gli interventi di messa in sicurezza dei percorsi casa-scuola (piano di mobilità scolastica) e l'altro per il completamento delle attuali zone 30 km/h nei quartieri densamente abitati. Si approfondiscono inoltre due situazioni puntuali: l'ultimo tratto di corso Elvezia e la curva della Chiesa di Carabbia per ragioni di sicurezza.

 

Comprendo i timori di chi teme la tattica del salame per contrabbandare invece scelte radicali ed ideologiche, volte a demonizzare automobilisti e chi - legittimamente - desidera poter continuare a muoversi con il mezzo di trasporto che preferisce, macchina inclusa. Timori che di principio condivido, perché stiamo assistendo in ogni ambito ad un bombardamento dettato dal politically correct, dai mantra ultra attivisti-ambientalisti e woke, che ormai hanno tolto ogni ragionevolezza sia nei dibattiti sia nella scelta di misure concrete, anche puntuali, perché lo spauracchio è che la singola misura non sia fine a se stessa ma celi manovre e intenti di ben altra natura. Anche no!

 

Da municipale rivendico la possibilità di fare scelte concrete di buon senso, per situazioni comunali specifiche ed esigenze puntuali - quelle che la politica comunale può fortunatamente ancora risolvere -

scevre da condizionamenti ideologici! Mi piacerebbe anche poter contare sul beneficio della buona fede e la relativa fiducia che quanto dichiarato corrisponda alla reale volontà, senza sotterfugi o piani

ideologici mal celati.

 

Nel caso concreto attendiamo l'esito dei lavori e delle discussioni in Consiglio comunale, confidando che gli eletti sappiano interpretare gli auspici della popolazione dei rispettivi quartieri. Le valutazioni di situazioni specifiche, dove un limite possa essere necessario, sono legittime e questo senza alcuna estensione ideologica o volontà di criminalizzare gli automobilisti!

 


Pubblicato sul Corriere del Ticino, 3.02.2024

Karin Valenzano Rossi
Municipale Città di Lugano

Karin Valenzano Rossi - Candidata per il Consiglio nazionale

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